Descrizione
Artists
Ettore Martin tenor sax
Matteo Alfonso piano
Leonardo Rigo bass
Enzo Carpentieri drums
Maria Vicentini violin
Lorella Baldin violin
Grazia Colombini violin
Paola Zannoni violin
Tracklist:
01 LA CANZONE DI MARINELLA De Andre 6.51
02 AMORE BACIAMI Abner Rossi 5.11
03 QUANDO Luigi Tenco 6.17
04 DOMENICA È SEMPRE DOMENICA Gorni Kramer 6.12
05 E PENSO A TE Lucio Battisti 3.51
06 DONNA Gorni Kramer 6.44
07 IL CIELO IN UNA STANZA Gino Paoli 6.33
08 ESTATE Bruno Martino 6.43
09 SENZA FINE Gino Paoli 6.01
10 ARRIVEDERCI Umberto Bindi 3.59
“Senza Parole” è una rivisitazione in chiave jazzistica di alcune tra le più belle canzoni della tradizione italiana d’autore come “Amore baciami” (Vasco Rossi), “Senza fine” ed “Il cielo in una stanza” di Gino Paoli e tanti altri di celebri brani di compositori quali Kramer, Battisti, De André, Martino, Bindi. Il progetto è anche un punto di incontro tra due formazioni tipiche della musica jazz e della musica classica, due quartetti che si prendono per mano e dialogano fra loro alla ricerca di un suono comune e con l’intento primario di far cantare insieme i propri strumenti. Il progetto ha un sapore “leggero”: è caratterizzato da una proposizione dei temi molto diretta e lineare, quasi filologica, mentre le improvvisazioni riportano maggiormente alla matrice tipicamente jazzistica. Gli arrangiamenti ed il sound del quartetto d’archi conferiscono leggiadria e freschezza.“Senza Parole” is a jazz reinterpretation of some of the most beautiful songs of the Italian author tradition such as “Amore baciami” (Carlo Alberto Rossi), “Senza fine” and “Il cielo in una stanza” by Gino Paoli and many others of famous pieces by composers such as Kramer, Battisti, De André, Martino, Bindi. The project is also a meeting point between two typical groups of jazz and classical music, two quartets that take each other by the hand and talk to each other in search of a common sound and with the primary intention of making their instruments sing together. The project has a “light” flavor: it is characterized by a very direct and linear, almost philological proposition of the themes, while the improvisations refer more to the typically jazz matrix. The arrangements and the sound of the string quartet give grace and freshness.