Descrizione
Artists:
Vanessa Tagliabue Yorke vocal
Mauro Ottolini trombone, slide trumpet, sousaphone, flutes, conchiglie
Ethan Uslan pianoforte a coda
Vincenzo Vasi theremin, elettronics, vocal , toys
Paolo Tomelleri clarinet
Enrico Terragnoli el. guitar, banjo
Paolo Garzillo el. guitar, el.bass (track 9)
Miriam voce di una sirena
Roberto De Nittis philicorda, armonium Galvan, piano (tracks 8, 10)
Mauro Costantini Hammond organ
Giovanni Majer doublebass
Dario Buccino sheets of steel , Sistema HN®
Maurillio Balzanelli african percussions
Gaetano Alfonsi drums, percussions
Arrangements and musical project : Vanessa Tagliabue Yorke
Tracklist:
01 Overture/ Io sono la nostalgia |
Vanessa Tagliabue |
06:06 |
02 In cerca del Miracolo |
Vanessa Tagliabue |
03:32 |
03 Ocean Wave |
Vanessa Tagliabue |
06:06 |
04 The tempest |
Vanessa Tagliabue |
05:43 |
05 Sea Shanties |
Vanessa Tagliabue |
02:27 |
06 La luna non |
Vanessa Tagliabue |
02:54 |
07 Farewell |
Vanessa Tagliabue |
05:23 |
08 Frank |
Vanessa Tagliabue |
05:59 |
09 Niet Chainie/ Andy |
Vanessa Tagliabue |
06:51 |
10 Andy Ending |
Vanessa Tagliabue |
14:00 |
Vanessa Tagliabue Yorke : una voce sorprendente, e soprattutto un artista che fa già parlare di se, capace di articolare delle composizioni originali rielaborate partendo dalle “contradanze” di Manuel Saumell ed Ernesto Lecouna, geniali compositori cubani dell’ottocento. Un disco davvero fuori dal coro che si segnala per una qualità complessiva davvero superiore.
CONTRADANZA: lavoro di caratura artistica davvero speciale per concezione e realizzazione ! Ispirato interamente ai luoghi e alle persone che hanno visto nascere, accompagnato e poi perduto per sempre Bas Jan Ader, artista olandese attivo negli anni settanta del Novecento, scomparso misteriosamente in mare durante una performance che lui stesso intitolò “In cerca del miracolo”. Un disco articolato, ricco di spunti creativi e con sonorità davvero inusuali : l’harmonium Galvan, il Theremin, la Philicorda, il Susaphone, Conchiglie, Tromboni, Percussioni africane …Degna di nota la presenza di un cast di musicisti davvero speciale : tra i tanti ed illustri nomi citiamo Mauro Ottolini con tutto il suo set di originalissimi strumenti, ed il grande pianista americano Ethan Uslan, tre volte vincitore del World Championship Old-Time Piano Playing Contest Peoria IL – US.
Dalle liner notes :
Liner Notes ITALIANO
“Questo progetto musicale cerca di raccontarvi una storia molto speciale che conosciuto e ho amato immediatamente, ogni brano rappresenta un piccolo momento di essa. Ho immaginato i luoghi e le persone che hanno visto nascere, accompagnato e poi perduto per sempre Bas Jan Ader, artista olandese attivo negli anni settanta del Novecento, scomparso misteriosamente in mare durante una performance che lui stesso intitolò “In cerca del miracolo”. Contradanza è piena di citazioni sonore e letterarie che sottolineano i grandi e piccoli temi presenti nella poetica di Bas Jan Ader. Ho lavorato nel desiderio di comprenderlo, seguirlo e dargli un ultimo appassionato addio sulla soglia di quel punto remotissimo dove nessuno può trovarsi se non in solitudine. Contradanza è il nome di una particolare forma musicale tipica della musica cubana dell’Ottocento. Le contradanze cubane erano composte per pianoforte, talvolta per pianoforte e voce lirica secondo una logica che un poco le avvicina al nostro repertorio liederistico. Due grandi compositori: Manuel Saumell ed Ernesto Lecouna hanno generosamente prestato alla mia immaginazione la struttura e gli ingredienti musicali che mi servivano per tessere questa suite. Ho scritto dei testi originali sui temi delle contradanze di Saumell e le ho arrangiate affinchè emergesse la loro grande attualità e la geniale presenza di elementi ritmici di stupefacente modernità. Si sente riecheggiare nel disco anche la vena inesauribile di Stephen Foster, il più grande compositore bianco dell’Ottocento americano, la cui voce ho voluto includere in questo corale addio perché anche lui parte di una cultura musicale primigenia del jazz che io amo e portatore quindi della grande innovazione che verrà. Bas Jan Ader scomparve nel 1975 durante il suo viaggio solitario sulla barchetta “Ocean Wave” nella sua performance che intitolò “In search of the Miraculous”. Accostare Bas Jan Ader al repertorio popolare dell’Ottocento è il mio modo per sottolineare quanto questo grande artista abbia saputo essere romantico, quanto potente sia stata la sua voce di uomo isolato davanti all’infinito, entro la propria particolare soglia di umanità, profondissima.
Bas Jan Ader si dirige deciso e semplice verso il miracolo, non si concede distrazioni e non ci inganna con manierismi o trovate pubblicitarie solo per evocare cose che sono difficili da affrontare.
Bas Jan Ader ha usato la sua stessa vita come materia prima per la sua opera: non ha usato solo il suo corpo, o la sua immagine pubblica, ha preso la propria esistenza e l’ha coinvolta nella sua opera dirigendosi al cuore del significato”. (Vanessa T. Yorke)Vanessa Tagliabue Yorke: an amazing voice, especially a person of truly exceptional artistic caliber that is already talk about, able to articulate some original compositions starting from “contradanze” by Manuel Saumell and Ernesto Lecouna, brilliant Cuban composers of the nineteenth century.
Contradanza: a brilliant Cd in its conception and realization! Completely inspired by the places and people that have seen the birth, accompanied and then lost forever Bas Jan Ader, Dutch artist active in the seventies of the twentieth century, who died mysteriously at sea during a performance which he entitled “In search of a miracle.” A musical project fulls of creative ideas and really unusual sounds: the harmonium Galvan, the Theremin, the Philicorda, the Susaphone, Shells, Trombone, Percussion African … Of note the presence of a cast of musicians very special : we mention Mauro Ottolini with all his highly original set of tools, and the great American pianist Ethan Uslan, three times winner of the World Championship Old-Time Piano Playing Contest Peoria IL – US.
From Liner Notes
“This is a musical project that tries to express a very special story which touched me, every track represents a small part of it. I imagined the society, the places and people which knew, welcomed, loved and then lost Bas Jan Ader, a Dutch artist and performer who worked in the seventies and disappeared in a performance that he called “In search of the miraculous”. Contradanza is full of musical and literary quotes symbolizing most of the themes tied to Bas jan Ader’s work. It is my own attempt to understand him, follow him trough the sea, and giving him a last goodbye, before he arrives that mysterious place which can only be reached in solitude. Contradanza is a style of musical composition common in Cuban popular tradition and it was very common in the Nineteenth Century. Cuban Contradanzas were composed for piano only and were meant to be danced, although many examples exist of Contradanzas for piano and coloratura soprano voice. These have a kind of similarity to our Lieder repertoire from the same period. Two great composers: Maniel Saumell and Ernesto Lecuona were especially important inspirations for me. To them I owe the structure and musical ingredients I needed to complete this project. I wrote original lyrics to their themes and I arranged the songs to underline the susprising modernity of the rhythmic structures they used in their music. I decided to also include a tribute to Stephen Foster’s songs, since he was the most influential white american composer of that period, and I felt his voice was needed to reinforce this choral farewell I was preparing. His music is enormously important to early jazz culture which I love and he contributed to the great innovations which were to follow.
Bas Jan Ader disappeared in 1975 during a solitary trip on his small boat “Ocean Wave” three weeks after he set off from the United States attempting to cross the Atlantic Ocean and reach the United Kingdom, during the performance he entitled “In Search of the Miraculous”. His deserted vessel was found off the coast of Ireland on 18 April 1976 but he is still missing.
Drawing connections between Bas Jan Ader and popular music of the Nineteenth Century is my attempt to underline how romantic his work and existence was, and to reaffirm the power of his message as an isolated and profound man facing human Nature seeking a Miracle.
Bas Jan Ader allows himself no distractions, he doesn’t try to trick or manipulate us with mannerism or smart advertising intuitions just to evoke things which are difficult to confront. Bas Jan Ader used his very life as the raw material for his work of art: he didn’t use just his body, or his public image.
Bas Jan Ader tied his very existence to his work and it is this commitment which fills it with significance”.
(Vanessa T. Yorke)